martedì 6 agosto 2013

Il consigliere regionale Angelo Consoli commenta positivamente l’approvazione, da parte del consiglio regionale, della legge in materia di “Sicurezza nei luoghi di lavoro e qualità del lavoro”.




“Quella licenziata dall’aula ritengo sia una legge qualificante di questa consiliatura regionale e che, beninteso, non appartiene né alla maggioranza, né alla minoranza, bensì alla salvaguardia del mondo del lavoro stesso”. Angelo Consoli, vice presidente della Commissione Attività Produttive del Consiglio Regionale della Campania, saluta con soddisfazione l’approvazione - all’unanimità dei presenti - della legge in materia di “Sicurezza nei luoghi di lavoro e qualità del lavoro” che, pur non risolvendo definitivamente il problema, dà comunque un grande indirizzo al riguardo ed è quindi qualificante tanto dal punto di vista normativo, quanto da quello legislativo. “Una legge – ha ricordato, altresì, l’onorevole Consoli durante i lavori dell’assemblea – che è frutto del grande e qualificato lavoro svolto non solamente dalla terza commissione consiliare permanente, ma da tutte le rappresentanze dei lavoratori, delle imprese e della scuola, di tutti gli organismi insomma che hanno dimostrato particolare interesse per una questione rilevante ed importante quale quella, appunto, della emergenza della sicurezza dei luoghi di lavoro e della tutela della salute sui luoghi di lavoro”. Le cronache, troppo spesso, ci rimandano purtroppo a commemorazioni di lavoratori che sono venuti a mancare per portare a casa uno stipendio, nella maggior parte dei casi misero, che consentisse loro la sopravvivenza unitamente a quella dei propri familiari. “Altre volte - commenta amaramente il vice presidente Consoli - non li abbiamo commemorati, abbiamo potuto solo piangere per loro, poiché erano morti con infortuni che non venivano dichiarati in quanto legati alla sfera del lavoro nero. E che dire poi dei tanti lavoratori, soprattutto quelli del comparto agricolo, - aggiunge - che si sono guadagnati un’invalidità permanente, poiché costretti a condizioni di lavoro precarie, disagiate ed inique”. Con la legge approvata dall’aula si dà, dunque, un segnale che è, anzitutto, di tipo culturale, oltre che di formazione ed informazione per i lavoratori da un lato ma, soprattutto, per le imprese dall’altro: dalla nascita di un osservatorio ad hoc, al registro delle “imprese pulite” che possono essere ammesse a partecipare agli appalti pubblici, passando per una maggiore e qualificata vigilanza da parte delle organizzazioni sindacali affinché questa sopraffazione del diritto dei lavoratori non si abbia più a verificare. “Così come nel nostro Paese il diritto alla salute è sancito costituzionalmente, parimenti - argomenta Consoli - ritengo debba esistere il diritto ad un lavoro sicuro e certo. Così come - conclude - ritengo debba esistere un altro sacrosanto diritto, quello a non dover più lavorare in nero, facendo cadere, una volta per tutte, gli alibi (leggasi disoccupazione o mancanza di lavoro, ndr) di quelle imprese che in realtà non sono trasparenti e che in provincia di Caserta, tanto per citare un esempio a me vicino, risentono di una cultura camorristica pregnante”.

 

 
 

 

 

DOMANI, MERCOLEDI’ 7 AGOSTO ALLE ORE 17, LA PRESENTAZIONE IN PROVINCIA DEL NUOVO MAIN SPONSOR DELLA JUVECASERTA.

 

Domani, mercoledì 7 agosto alle ore 17, presso la Sala Giunta del palazzo della Provincia in corso Trieste a Caserta, si terrà la conferenza stampa di presentazione del nuovo main sponsor della Juvecaserta Basket. All’incontro parteciperanno il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, il presidente della Juvecaserta, Raffaele Iavazzi, e i rappresentanti dell’azienda che ha deciso di associare il proprio marchio al sodalizio bianconero.

 

 

Allarme annegamenti: boom nei fiumi e nei laghi. L'arma migliore contro questi eventi la prudenza e l'attenzione per tutti

 
 
Siamo ad agosto e già purtroppo possiamo fare un primo bilancio negativo che riguarda i fruitori del mare, di laghi e fiumi che può essere anche un invito a prestare maggiore attenzione per sé e per i propri cari o conoscenti quando si fa un bagno nelle acque di mare, fiumi e laghi: sono già decine e decine, almeno per ciò che è possibile rilevare empiricamente dalle notizie apparse sulle cronache, le morti per annegamento nei bacini d’acqua nostrani, che siano acque interne o marine, anche se al momento non si possono ancora tirare le somme sul numero effettivo alla data di oggi.
Si tratta di una vera e propria mattanza che ritorna puntuale l'estate, giacché negli ultimi 40 anni sono morte per annegamento in acque di balneazione oltre 27.500 persone, nonostante una costante riduzione degli infortuni in acqua dovuta ad una maggiore informazione, al miglioramento nelle tecniche di salvataggio e delle nuove norme sulla sicurezza. Si è passati da circa 1200 annegamenti nel 1969 a 426 nel 2008. Negli ultimi 10 anni la media si é attestata su circa 400 annegamenti all'anno. Agli eventi letali, devono purtroppo essere aggiunte anche le conseguenze, spesso gravi, dei semiannegamenti e delle lesioni craniche e alla colonna vertebrale a seguito dei tuffi. Mentre si stima che ogni anno nel mondo muoiano per annegamento oltre 380.000 persone, il che colloca l‘annegamento al terzo posto tra le cause di morte per incidente dopo gli incidenti stradali e le cadute. In Europa, ogni anno si verificano 28.000 annegamenti fatali, con un tasso medio pari a circa 35 morti per  milione di abitanti/anno. Le aree maggiormente a rischio sono quelle dell’est europeo, in particolare Bielorussia, Lettonia, Lituania, Russia e Ucraina che presentano tassi 15-16 volte superiori a quelli dell’Italia. Per queste nazioni, certamente la temperatura fredda delle acque, l’elevato consumo di alcol e la difficoltà nell’approntare rapidi servizi di intervento sono tra i fattori che contribuiscono agli elevati tassi di mortalità. Gli annegamenti in Italia, se paragonati ad altre tipologie di incidenti, rappresentano un fenomeno a bassa incidenza, ma ad elevata letalità. Nel 2010  il fenomeno è quantificabile in circa 400 morti e altrettanti ricoveri.
Questi incidenti, ricorda Giovanni D’Agata, presidente dello  “Sportello dei Diritti”, sono dovuti a fattori di rischio oggettivo (assenza di sorveglianza, correnti di ritorno e buche, ecc.) e soggettivo (abilità al nuoto, educazione e rispetto di regole di base, prudenza, ecc.). Per quanto riguarda i rischi oggettivi è necessario migliorare le conoscenze sui pericoli per la balneazione presenti nelle spiagge, informare i cittadini e aumentare il numero delle spiagge con servizio di sorveglianza. Per quanto riguarda il rischio soggettivo è determinante incoraggiare comportamenti corretti, rispetto ai quali la stampa e la scuola possono svolgere ruoli rilevanti.
A far riflettere, sono le cifre e i soggetti che più di tutti risultano essere a rischio, perché se in Italia, come detto, continuano a morire circa 400 persone per annegamento all'anno, soprattutto uomini tra i 35-50 anni ed il 20% straniero, e tra questi molti bambini, con una percentuale di quest'ultimi in controtendenza per la scarsa consapevolezza di molti immigrati a fruire delle acque e a rispettare le più elementari regole per la balneazione. Più attenzione e prudenza, quindi, per tutti per evitare che una giornata di relax si trasformi in un dramma evitabile.
 Fonte: comunicato stampa

Come cercare di difendersi dal caldo torrido.

Il caldo imperversa implacabile, inarrestabile e debilitante. Ritengo allora di fare cosa utile nell'inviare, per memoria, un Decalogo delle misure per difendersi e riproporre la scheda descrittiva del Comfortometro, uno strumento che può consentirci di capire le condizioni ambientali e può aiutarci a prevenire/ contrastare  lo stato di disagio/sofferenza/malessere.
 
ALCUNI SEMPLICI CONSIGLI PER DIFENDERSI DAL CALDO
 
-Evitate attività fisica se non strettamente necessario;
 
-In casa,tenete chiuse le finestre,le tapparelle  e le tende durante il  
  giorno; tenetele invece aperte dalla sera alla mattina;
 
-se possibile,recatevi qualche ora al giorno in zone fresche e ventilate
  (parchi o giardini con piante dotate di molte foglie verdi,ad esempio    
   castagni,pioppi,ecc.) oppure in locali climatizzati;
 
-Evitate di uscire tra le 12 e le 17;
 
-Fare pasti leggeri, mangiando molta frutta e verdura;
 
-Bere molta acqua(almeno 2 litri al giorno) evitando invece l’assunzione di
  alcoolici,caffè,bevande molto fredde o gassate;
 
-Se possibile ventilatevi con un ventaglio o  con un ventilatore elettrico
  mantenendo moderata la velocità di rotazione delle pale;
 
-Cercate di stare sempre in zone all’ombra ed all’occorrenza spruzzatevi di
  tanto in tanto acqua nebulizzata sul viso , sul collo e sulle braccia.
 
-Indossate capi di cotone, o comunque di fibre naturali, di colore chiaro.
 Nei momenti in cui si è costretti a stare al sole, proteggere il capo con un 
 cappellino leggero,sempre di colore chiaro e di tessuto traspirante.
 
AVVERTENZE
 
-Se vi sentite peggio del solito o avvertite sintomi come crampi,mal di
  testa,vomito,diarrea,febbre,spossatezza,ecc. non esitate a rivolgervi subito
  al medico curante o ai presidi sanitari;
 
-Se assumete farmaci o siete affetti da malattie importanti quali diabete,    
  ipertensione,bronchite cronica,problemi cardio-circolatori,malattie
  neurologiche,ecc. NON SMETTETE assolutamente di prendere i vostri
  farmaci e non cambiate la dose prescritta senza aver prima consultato il 
  medico.
 
CONFORTOMETRO
 
Le condizioni ambientali sono caratterizzate, in particolare, da due fattori fondamentali: la temperatura e l’umidità.
 
Solo quando la relazione tra questi due parametri si attesta su determinati valori intrinsecamente legati tra loro, l’organismo umano vive in condizioni ambientali definite “ottimali” altrimenti si verifica uno stato di malessere o disagio fisico più o meno intenso che può sfociare  addirittura in sofferenza.
 
La fisiologia ha consentito di definire quali sono i rapporti che debbono intercorrere tra la temperatura e l’umidità e li ha raccolti in apposite tabelle. Ma la tecnica ha realizzato uno speciale strumento che consente rapidamente ed intuitivamente di definire le condizioni in cui ci si trova.
 
Si tratta del comfortometro ( o anche confortometro),  un apparecchio – di tipo bivalente – costituito da un termometro metallico e da un igrometro ad assorbimento, riuniti in un solo quadrante con le lancette che si muovono, indipendentemente l’una dall’altra, in un campo di colore giallo, verde o rosso. Si può trovare in vendita nei Negozi di Ottica o attraverso i circuiti Web.
 
Allorquando queste lancette sono entrambe  presenti contemporaneamente nel campo verde, allora le condizioni ambientali sono ottimali, meglio definite di “benessere”. In caso diverso, e le lancette ce lo indicano immediatamente, può fare troppo caldo o troppo freddo oppure l’aria può essere troppo umida o secca.
 
Per questo il comfortometro è uno strumento fondamentale e non dovrebbe mai mancare in ogni casa/ambiente di soggiorno/ufficio, specialmente laddove sono presenti bambini, persone anziane,soggetti deboli, ammalati. La sua lettura permette, infatti, di conoscere istantaneamente quali sono i valori di temperatura e umidità, consentendo di agire rapidamente sui sistemi che generano calore e su quelli di umidificazione per regolarli convenientemente, non solo, ma da la possibilità di adottare per tempo gli opportuni provvedimenti cautelativi al fine di evitare che possano insorgere severi  stati di sofferenza fisica/malessere che possono finire  nell’esiziale colpo di calore.
 
 

 
 
Gen Elia RUBINO



NAS nelle farmacie. Rischio di tossicità da oppioidi per Paracetamolo Angenerico, Lonarid bambini e Tachidol sciroppo. Tutti i farmaci per bambini ritirati dal mercato e vietata la vendita. Lo stabilisce una circolare diffusa dall'Agenzia italiana del farmaco. Ecco perché.

 
 
I Carabinieri del Nas si sono presentati nei depositi farmaceutici e nelle farmacie di tutta Italia per verificare l'avvenuto ritiro dal mercato dei medicinali dopo che l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha pubblicato sul suo sito web un comunicato relativo al divieto di utilizzo al di sotto dei 12 anni di età dei medicinali antidolorifici contenenti codeina ed il ritiro delle confezioni ad esclusivo uso in bambini al di sotto di tale età.
Il divieto è stato disposto dopo l’allerta proveniente dall’EMA sulla valutazione dei medicinali antidolorifici contenenti codeina. Le conclusioni della rivalutazione del rapporto beneficio-rischio di tali medicinali portano a considerare ancora favorevole il profilo beneficio-rischio nei bambini solo di età superiore ai 12 anni, mentre al di sotto di tale età la codeina non deve essere utilizzata come antidolorifico a causa del rischio di tossicità da oppioidi.
Tale rischio è aumentato nei bambini metabolizzatori ultra-rapidi della codeina e in pazienti pediatrici sottoposti ad rimozione chirurgica di tonsille e/o adenoidi.
Pertanto l’Agenzia italiana del farmaco, tramite una circolare, trasmette il provvedimento con cui stabilisce il divieto di vendita dei seguenti medicinali:
- TACHIDOL Bambini 125 mg/5 ml + 7,5 mg/5ml Sciroppo – flacone da 120 ml – AIC 031825019;
- TACHIDOL Bambini 125 mg/7,5 mg granulato effervescente – 10 bustine – AIC 031825033;
- LONARID bambini 200 mg+5mg supposte, 6 supposte – AIC 020204119;
- PARACETAMOLO + CODEINA ANGENERICO 125 mg + 7,5 mg granulato effervescente 10 bustine – AIC 034370027
E' stato anche vietato l' utilizzo sotto i 12 anni di questi farmaci registrati per adulti sempre contenenti codeina per evitare effetti collaterali legati a questo oppiaceo che funziona molto bene ma porta con se effetti collaterali anche importanti. 
Già il 1 Luglio l' agenzia europea del farmaco EMA aveva stilato questo comunicato che aveva focalizzato l'attenzione sugli effetti collaterali dei farmaci contenenti codeina .
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” riporta questa notizia non per creare allarmismo ma per evidenziare che anche in questo caso lo studio e le valutazioni  di rischio beneficio riguardo ai farmaci evolvono con il passare del tempo con l'obiettivo di ridurre i rischi di utilizzo.
 
 
Fonte: comunicato stampa

REGGIA DI CASERTA – LA VISITA DEL MINISTRO BRAY. ZINZI: “PERPLESSO DALLA COABITAZIONE CON NAPOLI. LA SOPRINTENDENZA SPECIALE ANDAVA ISTITUITA PER TUTTI I BENI CULTURALI DELLA PROVINCIA DI CASERTA”.


 

“Con l’istituzione del nuovo Polo Museale Napoli e Reggia di Caserta temo che il ruolo dei nostri beni culturali finirà per essere subordinato alle realtà di Napoli. Purtroppo, siamo abituati a subire una condizione di subalternità ogni qualvolta ci troviamo a condividere qualcosa con il Capoluogo di regione”. A dichiararlo è stato il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, intervenuto al vertice di stamani tenutosi presso la Reggia di Caserta e che ha visto la presenza del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Massimo Bray.

“La Reggia di Caserta – ha proseguito Zinzi – rappresenta un unicum a livello mondiale. E’ l’unico monumento che in Italia può realmente fregiarsi del titolo di Reggia e non c’era alcun bisogno di affiancarla ai siti borbonici napoletani all’interno di un Polo Museale. Non contesto l’idea di dar vita ad una sorta di Soprintendenza Speciale: essa, però, doveva comprendere oltre alla Reggia di Caserta anche tutti gli altri straordinari beni culturali ed artistici presenti nella nostra provincia”.

“E’ ovvio – ha concluso Zinzi – che ho garantito al Ministro Bray la massima collaborazione della Provincia di Caserta nel sostenere tutte le proposte finalizzate alla crescita del nostro territorio. Purtroppo, però, devo constatare che, nel dar vita al Polo Museale Napoli-Caserta, si è seguita una strada indicata prevalentemente da politici napoletani, che hanno come unico obiettivo gli interessi del loro territorio d’appartenenza”.


Fonte: comunicato stampa

Antidolorifici Ibuprofene richiamati in Canada per errore di etichettatura.

 
Le etichette attuali affermano erroneamente che i prodotti sono confezionati con tappo a prova di bambino. Lo "Sportello dei Diritti" chiede se il problema riguarda anche l'Ue e l'Italia
 
Nella costante attività di monitoraggio delle allerte lanciate dalle autorità sanitarie internazionali e di ogni paese, lo “Sportello dei Diritti”, in data odierna segnala quella lanciata dal Ministero della Sanità canadese che ha emesso un advisory nel quale afferma che centinaia di Safeway Ibuprofene Liquid Capsules (200 mg capsule, 72 in ogni contenitore) e Ibuprofene capsule liquide (200 mg, 72 capsule in una bottiglia) sono stati richiamati a causa di un errore di etichettatura.
Attualmente, le etichette sulle bottigliette riporterebbero erroneamente la dicitura che sono confezionati con un tappo a prova di bambino. I prodotti, in realtà potrebbero rappresentare un rischio per i bambini che potrebbero aprire la bottiglia e ingerirne il contenuto.
Il dicastero della Salute del Canada ha avvertito che il rischio di ingestione da parte dei bambini può causare un'overdose di ibuprofene e gravi conseguenze per la salute tra cui convulsioni, insufficienza renale, problemi cardiaci sino al coma. I primi sintomi di sovradosaggio comprendono nausea, vomito, letargia e dolore addominale. L'istituzione del paese nordamericano ha consigliato i consumatori che sono in possesso attualmente del farmaco, di tenerlo fuori dalla portata dei bambini e restituire le bottiglie in questione dove sono state acquistate. Alla luce di tale allerta,Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, chiede alle autorità sanitarie europee ed italiane se il problema riguarda anche l'Ue o l'Italia ed in caso affermativo di adottare urgentemente analoghe misure.
 
 
Fonte: comunicato stampa

Del Gaudio e Napoletano al tavolo con il ministro Bray alla Sna

"Esprimo soddisfazione, perché in  soli due mesi si è raggiunta l'autonomia finanziaria della Reggia chiesta da decenni. Ciò è merito innanzitutto del ministro Bray e della nuova visione della fruizione dei beni culturali per la quale è ora necessario il nostro massimo impegno. Le stesse considerazioni fatte dal ministro riguardo al Reale Belvedere di San Leucio ci confortano nella possibilità di una efficace regia e di una concreta rete con lo sguardo al futuro e l'obiettivo dello sviluppo". Lo dichiara il sindaco Pio Del Gaudio.

"Il ministro Bray - aggiunge l'assessore al Turismo, Pasquale Napoletano, presente al tavolo svoltosi presso la Sna di Caserta - ha condiviso l'urgenza posta da noi a tutti i partecipanti circa la necessità che anche il ministero delle Infrastrutture riservi attenzione ad una visione dinamica dei beni culturali, favorendo la realizzazione di iniziative che consentano rapidi ed efficaci collegamenti con il nostro territorio. Da oggi l'impegno del nostro territorio dovrà essere più condiviso e convinto, per superare vecchie logiche e tutti gli immobilismi che finora hanno frenato la crescita e la piena valorizzazione delle nostre ricchezze storiche ed artistiche". 
 
Fonte: comunicato stampa

Emergenza furti di biciclette: presi di mira le rastrelliere negli stabilimenti balneari e i giardini dei condomini.

 
 
Arrivano da tutta Italia le segnalazioni allo “Sportello dei Diritti” circa l'aumento del più classico dei furti, quello delle biciclette. Un vero e proprio flagello, se si pensa che dall'anno scorso nello stesso periodo che coincide anche con quello dell'aumento esponenziale dell'utilizzo di velocipedi riferito alla bella stagione, la percentuale di furti segnalati segna almeno il 20 % in più ed a qualsiasi ora del giorno. Il numero esatto, peraltro, é pressoché impossibile da individuare giacché molti di questi fatti non vengono neanche denunciati, specie se ad essere rubata é una bicicletta vecchia ed obsoleta.
I posti più gettonati nel periodo estivo dai ladri di biciclette sono le rastrelliere negli stabilimenti balneari e i giardini dei condomini, quest'ultimi meno controllati durante il periodo delle ferie. Ciò che colpisce é che se prima erano i cicli nella loro versione "integrale" ad essere presi di mira dai predoni, oggi tutte le componenti sono diventate facile preda di questi lestofanti: selle, ruote, pedali, manubri o fanali poco importa, e poco ci vuole. Ma sono gli stalli nei pressi delle spiagge a essere i punti più "ambiti" ove questi soggetti si procurano i "cimeli" perché é più facile approfittare dell'inevitabile distrazione di chi si cerca di godere qualche meritata ora di relax in riva al mare. Solo per fare un esempio, a San Cataldo, marina dei leccesi e frazione del capoluogo dall’interno di un noto stabilimento baleneare in un solo giorno sono state rubate quattro biciclette regolarmente legate con la catena alla rastrelliera. E venendo a questo tipo di refurtiva, poco importa al ladro che si tratti di un catorcio o dell'ultimo modello al carbonio, perché tutte sono a rischio e l'entità del fenomeno dimostra che ci sono malintenzionati che hanno raggiunto un buon livello di "specializzazione" e che risultano essere ben attrezzati per le effrazioni e soprattutto rapidi, così come veloce pare che sia la rivendita del prodotto al ricettatore di turno che può essere anche il cittadino qualsiasi che alla bisogna trova un veicolo a due ruote ad un prezzo stracciato rispetto a quello normale d'acquisto.
Per Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, la diffusione del fenomeno del furto di bici è un grave ostacolo all'aumento dell'utilizzo di questo mezzo di locomozione verde. In tanti, infatti, per timore di subire il furto rinunciano ad usare quotidianamente una bici decente (cioè in piena regola col codice della strada) ed optano per mezzi "minimalisti" arrivando tal volta a mettere a rischio anche la propria sicurezza (mancanza di fanali, freni sgangherati, materiali pesanti e arrugginiti).
Uno dei primi deterrenti che ci viene in mente, giacché neanche i lucchetti e le catene più solide e antiscasso paiono immuni dai ladrocini, é quello d'installare le rastrelliere in zone sottoposte a videosorveglianza e d'invitare tutti i cittadini a denunciare prontamente il torto subito alle autorità . Spetta, quindi, alle forze dell'ordine e ai sindaci agire perché si ponga un argine, con una seria lotta a questo tipo di microcriminalità anche perché questa tipologia di reati sono legati ad altri crimini come lo spaccio "al dettaglio"  degli stupefacenti.
 
 
Fonte: comunicato stampa

Boom di bagni pubblici a pagamento. 1 euro per incentivare a fare i propri bisogni sulle pubbliche vie. Serve un intervento governativo ad hoc per la tutela della salute pubblica e contro i titolari di pubbliche concessioni che ne hanno fatto un business

 
 
Roma. Stazione "Termini". Ad un viaggiatore qualunque che scende da un treno qualsiasi dopo un tragitto lungo qualche ora gli scappa letteralmente. Corre avanti e indietro per il grande terminal ma i bagni rimodernati e con porte scorrevoli simili a quella della vicina metro sono a pagamento e non ha in tasca quell'euro, quella magica monetina che possa essere la chiave per un quantomai ovvio sollievo. Ed allora che fa? Cambiare il contante di carta neanche a dirlo, perché é tardi e non ce la fa più. Sale le scale che lo portano fuori. Esce su una strada della Capitale, ma ormai é troppo tardi. È sera ed il primo muro, un po' nascosto da un angolo può essere la soluzione. È la fa lì. Biasimarlo?
Con il fatto che ormai quasi tutte le stazioni, ma anche tanti luoghi pubblici sono stati dotati di bagni a pagamento con sistemi elettronici di controllo all'ingresso per la cifra fissa di 1 euro viene da chiedersi perché i concessionari di strutture pubbliche o i gestori delle stazioni ferroviarie si siano buttati su questo nuovo business e che le pubbliche amministrazioni glielo abbiano concesso.
Non dovrebbe essere il servizio pubblico, piuttosto che il profitto, ma anche necessarie esigenze di salute pubblica ad animare l'azione della p.a. é così garantire che la gestione dei bagni pubblici da parte di chi conduce i pubblici servizi sia assolutamente gratuita e senza alcun costo per la collettività? Per Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello“Sportello dei Diritti”, questa tendenza alla privatizzazione di tutto, anche dei bisogni primari, non fa altro che incentivare i cittadini a non utilizzare le strutture all'uopo demandate, per l'appunto bagni, che per definizione dovrebbero essere pubblici e gratuiti, con conseguenti gravi rischi per la salute pubblica.
La soluzione è semplice ed immediatamente realizzabile: chi gestisce un servizio pubblico che ha come corollario e accessorio la predisposizione di toilette a disposizione dell'utenza, che sia la p.a. o un concessionario, per legge dovrebbe garantire che il servizio sia assolutamente gratuito e fruibile alla generalità dei cittadini. Per tali ragioni, auspichiamo, come associazione, dopo le numerose segnalazioni ricevute sul problema, che il governo intervenga con un provvedimento ad hoc.
 
 
Fonte: comunicato stampa

Botteghe artigiane in via d’estinzione: difficile trovare calzolai. Attualmente la media italiana si attesterebbe a solo due calzolai ogni cinque comuni

 
Sono tanti gli antichi mestieri che lentamente, ma progressivamente, vengono spazzati via dalla società del consumismo, dell'usa e getta. Tra i più emblematici, anche perché indispensabili per tutti sino ad un paio di decenni fa, vi é quello del calzolaio. Il dato, se si prende in considerazione questa tradizionale professione é assolutamente eclatante, perché, possiamo verificarlo personalmente, che al giorno d'oggi, se abbiamo bisogno di riparare un paio di scarpe, é molto più difficile trovare un ciabattino. E così, é ovviamente più semplice, prenderle e buttarle nel cestino dell'immondizia insieme al resto di tanti beni di consumo che dopo un pò d'uso devono essere eliminati.
La categoria presa in considerazione, infatti, si é più che dimezzata negli ultimi anni ed attualmente alcune statistiche parlano di solo due calzolai ogni cinque comuni. La colpa sta ovviamente, come già detto nella mentalità "usa e getta" che ha prevalso da tempo, provocando inevitabilmente un netto declino della professione. Anche i corsi di formazione per un mestiere che in passato si tramandava di padre in figlio, da maestro ad apprendista, sono rarissimi. Un aspetto che sorprende però é che la crisi, paradossalmente, potrebbe portare anche maggior lavoro ai calzolai che ancora resistono ad abbassare definitivamente le saracinesche anche perché la gente ci pensa due volte prima di buttare le proprie calzature danneggiate o che hanno bisogno di una revisione.
Se la crisi globale potrebbe essere un toccasana per questo tipo di lavoro autonomo, sono altre le cause che incidono sul declino della professione: il caro – affitti che sino a poco fa imperversava nei centri urbani aveva reso, un sistema bancario ormai chiuso e sempre meno flessibile. Per non parlare poi del costo del lavoro, della difficoltà ad assumere apprendisti ed in genere personale e del proporzionale aumento della tassazione negli ultimi anni, sia centrale che degli enti locali, ma, soprattutto, di un sistema economico ultra- consumeristico che ha favorito la grande distribuzione e produzione, a discapito della piccola impresa, e che ha progressivamente allontanato la piccola produzione ed il piccolo commercio al di fuori dei centri urbani sino a quasi cancellarlo.
Una serie di concause che, dovrebbero essere arginate con interventi mirati del Governo centrale ma anche delle Amministrazioni locali che dovrebbero, in questo momento di grave crisi, detassare le attività di quegli artigiani che hanno scelto o che sceglieranno i centri urbani quale loro sede e che contribuiscono, in questo modo a ravvivare il tessuto economico e sociale dei Comuni spogliati dalle antiche tradizioni.
Ecco perché Giovanni D’Agata, fondatore dello  “Sportello dei Diritti” chiede interventi mirati ed urgenti del Governo a sostegno delle imprese artigiane, proponendo ai Comuni una generale riduzione o sospensione della tassazione locale nei confronti di quelle aziende artigiane che abbiano individuato nei centri urbani la sede della propria attività e tra queste, ovviamente, quella del calzolaio.
 
 
Fonte: comunicato stampa

Reggia, Del Gaudio: risultato straordinario, bisogna parlare con una voce unica

Sono lusingato che il ministro Massimo Bray sia intervenuto ancora una volta, con una nota ufficiale sulla Reggia di Caserta, per ribadirne la centralità nel Polo Museale che sarà costituito. Per questo, dopo averlo nuovamente sentito stamane, ancora lo ringrazio. Si tratta di dichiarazioni ufficiali che confermano il valore delle proposte fatte dalla Città di Caserta, delle sollecitazioni, delle  riflessioni e delle considerazioni che hanno animato il proficuo dibattito sviluppatosi a partire dal Tavolo da noi costituito. Come affermato da livelli istituzionali di rilievo, abbiamo dimostrato di fare sintesi e tutti insieme ora dobbiamo continuare a vigilare e lavorare senza disperdere tra le polemiche un risultato che sembrava inimmaginabile già solo due anni fa, quando iniziai con l'Amministrazione un impegno quotidiano a favore della Reggia. Abbiamo ricevuto un'attenzione dsa parte del Governo che Caserta aspettava da 20 anni. E' giusto che ora parlino tutti ma anche che questo percorso vada continuato senza far valere primogeniture di sorta e sarà bene che si continui sulla strada tracciata dal ministro Bray. Se il nostro segreto è stato quello di esser capaci a fare sintesi, ora dobbiamo parlare con una voce unica, senza esitazioni e nella massima condivisione". Lo dichiara il sindaco Pio Del Gaudio.

Fonte: comunicato stampa

COMUNICATO STAMPA CONI CASERTA - PALLAVOLO


Lo schiacciatore di Marcianise gioca a Macerata con la Lube campione d’Italia-Nazionale azzurra in ritiro a Vigna di Valle in vista del torneo iridato in Turchia

       SIMMACO TARTAGLIONE AI MONDIALI DI PALLAVOLO JUNIORES

E a livello femminile le “volaltine” Boteva e Montemurro nella squadra vittoriosa della Supercoppa Italiana di Lega a Jesolo per il beach voley

 

          C’e’ un altro atleta di Marcianise nel giro mondiale,oltre ai pugili ed alle pallanuotiste: si tratta del pallavolista Simmaco Tartaglione, classe ‘94, altezza 1.96, schiacciatore della Lube Macerata Marche, squadra pluricampione d’Italia alla quale e’stato ceduto nel 2008 dalla Pallavolo Marcianise del presidente Angelo Sgueglia, dopo essere stato forgiato tecnicamente dal suo primo allenatore Angelo Cirillo.

         A Macerata il 18enne talento casertano gioca stabilmente nella seconda squadra che proprio in questa stagione ha vinto il campionato di B2 ottenendo la promozione in B1 ed e’ pronto per l’esordio in serie A. Significativo il palmares in suo possesso, visto che e’ stato vicecampione d’Italia della Junior League 2011.2012 per gli under 19 e vicecampione europeo juniores 2012 a Gydnia in Polonia, dove gli erano stati attribuiti i gradi di capitano del team azzurro, che l’attuale allenatore della nazionale Marco Bonitta dovrebbe riconfermargli anche per l’impegnativo campionato mondiale in programma dal 22 agosto a Smirne ed Ankara.

          Altro significativo risultato nei giorni scorsi per il volley casertano il successo nella finale della Supercoppa Italiana di Lega di beach volley a 4 con due atlete della Volalto Caserta, e cioe’Milena Boteva e Rosanna Montemurro, che, con la formazione di Soverato, hanno centrato a Jesolo la finale dopo un mese di tornei sulle piu’importanti spiagge d’Italia. Nella spettacolare partita conclusiva, ripresa da RaiSport, il team guidato da Sacha Todorov, ha superato (2-0), con una grande prova della Boteva, la Pomi Casalmaggiore.

 

venerdì 2 agosto 2013

Dichiarazioni dell'on. Antimo Cesaro a Rai Parlamento sul Decreto Lavoro in approvazione alla Camera dei Deputati

"Il pacchetto di misure sul lavoro approvato dal governo Letta ha avuto una tempestiva approvazione al Senato, e ci auguriamo che in tempi brevi possa avere il varo definitivo alla Camera.
Il provvedimento contiene molti punti di forza, ma i benefici sono purtroppo di entità troppo ridotta rispetto alla gravità della crisi che il nostro mercato del lavoro sta attraversando.
Le agevolazioni fiscali per giovani e imprese sono importanti, ma occorre pensare a interventi strutturali, che ci aspettiamo siano realizzati in tempi brevi.
Le nuove norme sui contratti a termine favoriranno certamente una maggiore fluidità dell’incontro fra domanda e offerta di lavoro.
La decontribuzione per le assunzioni di giovani migliorerà i conti delle aziende che assumono.
Scelta Civica appoggia con convinzione un provvedimento che punta a promuovere l'occupazione giovanile, consentendo -si stima- a circa 200mila giovani tra i 18 e i 29 anni di accedere a nuove opportunità di formazione e impiego. 
Tuttavia auspichiamo iniziative di contrasto alla c.d. 'disoccupazione intellettuale giovanile' e forme di sburocratizzazione e semplificazione del mercato del lavoro, convinti -come ricordava Marco Biagi - che l'incentivo 'normativo' può risultare talvolta più efficace dell'aiuto economico. 
Nel provvedimento e' contenuto anche lo slittamento a fine ottobre dell'eventuale aumento dell'IVA e il via libera allo sblocco di altri 20-25 miliardi per il pagamento dei debiti della P.A.
Ciò contribuirà a  immettere liquidità nel sistema e - si spera - a dare fiducia a imprese e famiglie, contribuendo al rilancio dei consumi e dell'economia reale del Paese, miglior viatico per nuove assunzioni." Queste le parole dell'on. Antimo Cesaro, deputato di Scelta Civica, nell'intervista rilasciata oggi pomeriggio a Rai Parlamento.
 
 
Fonte: comunicato stampa